Intervista a Mauro Severi di Unindustria RE

Intervista a Mauro Severi di Unindustria RE

 

Risponde Mauro Severi, Presidente Unindustria Reggio Emilia

Unindustria ha partecipato subito al progetto emporio solidale, con contributi concreti e relazioni. Perché avete deciso di sostenere con questa forza l’emporio? Cosa vi ha convinto a garantire questo appoggio?

In un contesto sociale, come quello che in questi anni ha caratterizzato anche il nostro territorio colpito da una forte crisi economica, ritenevamo utile e quanto mai necessario dare il nostro contributo ad iniziative di sostegno verso le fasce più deboli e svantaggiate della popolazione.

 

Un progetto come l’emporio, con le sue ricadute sociali e mediatiche, può rappresentare anche un’opportunità per le vostre associate?

Molte aziende associate sono da anni attive nel campo della solidarietà, non per fini mediatici, molte di loro ad esempio lo fanno senza darne notizia o alcuni imprenditori lo fanno in forma rigorosamente privata. Sicuramente l’Emporio per l’attività che svolge è un’opportunità da cogliere per le imprese che intendono donare materiale o fondi con la certezza dello scopo per cui vengono utilizzate e per testimoniare la loro vicinanza al territorio.

 

L’emporio cerca di coinvolgere le realtà imprenditoriali ed economiche nell’intero percorso. Non è una semplice richiesta di donazione, ma un approccio diverso a quella che si definisce Responsabilità Sociale d’Impresa. Quanto è importante, per le aziende come per il territorio, proseguire in questo approccio? Per molti versi questo approccio è una novità, che voi state accompagnando. Come vede il futuro in quest’ottica?

Già nel lontano 2004 l’Associazione sensibilizzava le imprese tramite iniziative sul tema a cura del proprio Gruppo Giovani e, da allora, non abbiamo mai distolto l’attenzione dall’argomento, raccogliendo, valutando e sostenendo in prima persona molte richieste che ci sono giunte dal territorio. Contributi che vengono erogati al mondo sanitario, culturale, sportivo e sociale reggiano e sono stati inseriti in un’apposita sezione del nostro Bilancio sociale che ogni anno redigiamo. E anche le risposte delle imprese non si sono fatte attendere: diverse hanno scelto progetti di solidarietà pluriennali, altre hanno legato azioni solidali a momenti e risultati importanti della vita aziendale per donare materiale o fondi. I criteri che sempre accompagnano gli imprenditori e i gruppi di dipendenti nella scelta sono però l’appoggio a iniziative serie, di valore e che si possano seguire lungo il loro percorso di realizzazione.

 

L’emporio sostiene non persone già in “piena povertà”, ma famiglie a rischio scivolamento povertà. Quanto è importante intervenire in questa fase?

Abbiamo aderito proprio perché abbiamo ritenuto l’Emporio un aiuto concreto che permette alle famiglie in difficoltà di superare momenti critici senza perdere dignità ed entrare in un vortice di disagio, che spesso rende ancora più difficile risalire.

 

L’emporio solidale rappresenta una risposta a una domanda purtroppo sempre più forte del tessuto economico e sociale in cui Unindustria opera. Come vivete in questo periodo il vostro ruolo?

Gli imprenditori sentono fortemente il valore sociale del loro ruolo, la salute delle aziende infatti è il primo baluardo per garantire occupazione, benessere e tenuta sociale del territorio. Proprio per questo l’Associazione è da sempre impegnata in un rapporto di intenso dialogo e collaborazione con gli attori chiamati a contribuire alla cabina di regia che, in questi anni, ha consentito di reggere l’urto della crisi.