Ibtissem
Risata contagiosa e accento lombardo. Nata a Sousse, Tunisia. 25 anni trascorsi fra Milano, Parigi e Reggio Emilia. Due lauree e una vocazione per il sociale. Questa è Ibtissem, nello staff di Dora come aiuto al coordinamento e alla raccolta prodotti.

Credi che Reggio Emilia sia pronta per il suo primo emporio?

Di più, da Reggio Emilia me lo aspetto! Reggio Emilia è calda, accogliente e generosa. Qui ho trovato una qualità molto rara: il senso di comunità. Se c’è un problema, è la comunità che si muove, collettivamente. Un’eredità della tradizione emiliana assolutamente da preservare, anche in un progetto innovativo come Dora.

E in Dora quale qualità hai trovato?

La concreta prospettiva di sviluppo per il territorio. Dora non è solo un negozio, ma un motore con tanti ingranaggi che devono tutti integrarsi armoniosamente: c’è l’emporio, ci sono i servizi, c’è la centralità dei rapporti umani, ci sono i legami fra i volontari, i rapporti con i beneficiari, e poi tante questioni legate all’alimentazione e ai corretti stili di vita. Io qui svolgo un lavoro molto vario, mai noioso, e credo che chiunque possa riconoscersi in Dora, almeno in suo pezzettino.
Ci uniamo a Ibtissem nell’invito!
Per chiunque voglia far parte di Dora, la porta è sempre aperta.